Toyota
Supra

da 61.200

Lungh./Largh./Alt.(cm)

438/185/129

Posti

2

Bagagliaio (litri)

290

Garanzia (anni/km)

3/100.000

In sintesi

Negli anni 80 e 90, la Toyota Supra è stata la coupé sportiva per eccellenza della casa giapponese. Dopo quasi vent'anni, il nome ritorna per definire una biposto frutto di un progetto congiunto con la BMW: la struttura e gli organi meccanici sono quelli della Z4 (che però è una spider), la messa a punto è stata curata dalla divisione motorsport della Toyota (la Gazoo Racing), e la produzione è affidata all'austriaca Magna Steyr. La Supra è compatta e ha una linea particolare, tondeggiante e molto elaborata nella zona posteriore; ben fatto l'abitacolo, tipicamente sportivo nelle sedute rasoterra e nel tunnel centrale alto e massiccio, ma abbastanza generoso nello spazio a disposizione. Soddisfa anche la capienza del bagagliaio, accessibile da un portellone discretamente ampio. La Supra ha debuttato con un 3.0 biturbo, che lavora insieme a un cambio automatico a otto marce per trasmettere i suoi 340 cavalli alle ruote posteriori; l'alternativa è un manuale a sei rapporti (soluzione poco diffusa su auto di questa categoria, ma dagli innesti un po' contrastati). Questo sei cilindri impressiona per la corposità ai medi regimi, che consente riprese fulminee, ma non è altrettanto grintoso nell'allungo; dal canto suo, lo sterzo è diretto ma poco progressivo, per cui all'ottima maneggevolezza (e alla facilità di gestione delle eventuali sbandate "di potenza") non fa riscontro un'altrettanto valida fluidità nel raccordare le traiettorie. I freni, poi, faticano a reggere il gravoso utilizzo in pista. Alla fine, questa Supra è meno "cattiva" di quanto sembri. Velocissima e divertente, certo, ma non così "affilata" nella guida al limite, si rivela sorprendentemente comoda, oltre che riccamente equipaggiata (difficile trovare di serie in questo tipo di auto, per esempio, il cruise control adattativo e il mantenimento in corsia). In seguito sono arrivate anche le versioni 2.0 turbo, a quattro cilindri: con meno cavalli (e con prestazioni elevate, però meno impressionanti) ma con una distribuzione dei pesi molto ben equilibrata, tutto sommato possono essere la soluzione giusta per i più smaliziati cultori della guida sportiva.

Versione consigliata

La Toyota Supra 3.0 è un'ottima granturismo: garantisce riprese rapidissime e un comfort più che accettabile; il manuale lo consigliamo solo se è un'auto da usare poco e unicamente sui percorsi "giusti". La 2.0 è molto più economica da comprare e da mantenere, e anche un po' più a suo agio sul "misto".

Perché sì

Cambio automatico Piacevolmente rapido, si adatta bene alla guida brillante anche se lasciato in modalità automatica.
Fruibilità Comfort, dotazione e spazio sono di ottimo livello per una coupé sportiva.
Guida I motori spingono forte e l'auto è maneggevole e facile da correggere nella guida al limite: sa divertire. 

Perché no

Android Auto C'è sulla "sorella" BMW Z4, sulla giapponese no... perché?
Freni Sono potenti, ma sfruttandoli a fondo diventano rumorosi e perdono efficacia. 
Visibilità posteriore È penalizzata dal lunotto inclinato e piccolo, dai relativi montanti e dallo spoiler: immettersi in un incrocio o in una rotonda richiede molta attenzione. 

SALIAMO A BORDO

Toyota Supra
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