La Exor ha trovato l’accordo per vendere alla Leonardo il ramo dei veicoli militari e alla Tata quello dei mezzi civili, per un’operazione complessiva da 5,5 miliardi.
Sarà François Provost a guidare il gruppo francese per i prossimi quattro anni. Da 23 anni nel gruppo, il nuovo amministratore delegato ha fatto esperienza in Europa e nel mondo.
I conti sono andati in rosso, ma il Gruppo esprime fiducia e punta a migliorare le performance con nuovi prodotti. Il ceo Filosa è convinto: “Risolveremo ciò che non funziona”.
Vediamo perché un costruttore come la Porsche, che per decenni ha generato lucrosi utili, ora vede vendite e ricavi in calo e ha annunciato esuberi tra i suoi dipendenti.
Il calo delle vendite e gli sconti fanno scendere gli utili dell’azienda di Musk, che annuncia una versione più accessibile della Model Y e punta sulla guida autonoma per risollevare il fatturato futuro.
Il gruppo inglese posticipa i debutti dei due nuovi modelli a zero emissioni, previsti inizialmente per i prossimi mesi, per allineare il lancio con un aumento della domanda da parte del mercato.
I dati preliminari diffusi dall’azienda tracciano un primo semestre 2025 difficile in cui hanno pesato i dazi statunitensi e i cali delle consegne, soprattutto in Nord America e in Europa.
Il gruppo ha annunciato un investimento miliardario per l’impianto di Kenitra, che arriverà a produrre oltre mezzo milione di veicoli all’anno. E la politica italiana non ci sta.
Il gruppo ha annunciato l’intenzione di sospendere tutte le attività di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile. Non ci sarebbero, secondo l’azienda, prospettive di sostenibilità a medio termine.
Un’inchiesta mostra che grandi aziende automobilistiche come Chery e Byd hanno ricevuto sussidi statali senza averne diritto. E spunta anche il mercato grigio dei chilometri zero.
La casa tedesca ha deciso di prolungare la produzione della hatchback fino al 2028, due anni in più rispetto a quanto previsto, vista l’alta domanda da parte dei clienti.
La casa cinese continua a vendere in tutto il mondo più veicoli elettrici della rivale americana grazie a un radicale taglio dei prezzi e alle difficoltà politiche e aziendali della Tesla.
Il responsabile per il mercato europeo di Stellantis ha detto che per soddisfare le normative europee sulle emissioni Stellantis rischia la chiusura di importanti impianti produttivi.
Undici tra i principali costruttori e fornitori hanno firmato un memorandum d’intesa per sviluppare congiuntamente una piattaforma software open source.
Due tra i più importanti gruppi automobilistici europei si sono espressi a favore di una regolamentazione dedicata ad auto da città estremamente compatte per risollevare un segmento in crisi.