I rappresentanti dei lavoratori chiedono al governo di indagare sul futuro dell’azienda in Italia, a maggior ragione dopo le voci di un interessamento da parte del gruppo indiano Motherson.
Nel più grande mercato automobilistico del mondo, la competizione sfrenata sta obbligando i costruttori a praticare strategie aggressive per sopravvivere. E molti stanno scomparendo.
Dalla transizione verso l’elettrico alla crescente concorrenza cinese, passando per la necessità di ridefinire strategie di mercato e rassicurare sul futuro in Italia, ad Antonio Filosa toccherà un compito arduo e sfaccettato.
Il manager italiano diventerà ufficialmente il nuovo numero uno del gruppo a partire dal 23 di giugno. Nella sua scelta hanno pesato la conoscenza del gruppo e la lunga esperienza nelle Americhe.
Nel Vecchio Continente, il settore dell’auto è in affanno. Sotto il peso dell’agguerrita concorrenza cinese e dei vincoli europei il comparto è alla ricerca di una strategia che consenta di recuperare lo slancio perduto.
Camfin e gli altri soci cercano di riequilibrare i poteri riducendo il peso del socio cinese di maggioranza, che rifiuta e presenta una propria proposta al Governo.
Stellantis ha annunciato che la produzione della GT del Tridente verrà spostata a Modena entro la fine del 2025, liberando spazio a Mirafiori per la nuova Fiat 500 ibrida.
Risultati in forte perdita per 4 miliardi nell’ultimo fiscale. Il piano di rilancio è ancora più duro e prevede 20.000 esuberi e la chiusura di sette fabbriche.
Secondo uno studio dell’Aniasa il mercato europeo in declino almeno fino al 2030. In Italia l’usato supera di molto il nuovo. I dazi e la bassa domanda in Cina hanno messo in crisi la Germania.
I numeri uno di Stellantis e Renault sono preoccupati per il futuro del settore in Europa, alle prese con una transizione energetica considerata più ideologica che reale: le scelte prese nei prossimi mesi saranno decisive.
Il 2025 inizia molto male per il costruttore americano: il rosso nel primo trimestre è stato evitato solo grazie alla cessione dei crediti sulle emissioni.
Il presidente John Elkann critica le decisioni prese al di qua e al di là dell’Oceano prospettando una crisi drammatica per l’industria automobilistica.
In base ai dati diffusi dalla Fim-Cisl, nei primi tre mesi del 2025 sono stati prodotti meno di 110.000 veicoli, oltre il 35% in meno rispetto al già pessimo 2024.
Stellantis ha dato mandato a una società di consulenza di analizzare come i dazi americani impatteranno sui marchi italiani. Ma le valutazioni potrebbero non fermarsi qui.