Slanciata e in apparenza meno imponente di quanto i suoi 526 cm di lunghezza lascerebbero supporre, fonde le qualità di un’ammiraglia con la guidabilità e le prestazioni tipiche della produzione sportiva italiana: lo sterzo della Maserati Quattroporte è solido e diretto e gli inserimenti in curva rapidi, a dispetto della massa che supera i 1900 kg. I limiti alla maneggevolezza dipendono solo dalle dimensioni, davvero rilevanti. Gli elevati limiti di tenuta di strada permettono di sfruttare al meglio le notevoli prestazioni dei due motori (biturbo e a iniezione diretta di benzina) in gamma: il 3.0 V6 da 430 CV e il 3.8 V8 da 581. Il cambio è un rapido automatico-sequenziale ZF a otto rapporti, che offre le modalità di funzionamento Normal oppure Sport, abbinabili anche alla selezione manuale dei rapporti (ma le palette al volante sono di serie soltanto nella V8); e non manca il tasto ICE, che ammorbidisce l’erogazione facilitando la guida sui fondi a scarsa aderenza e riducendo consumi ed emissioni. Riuscito cocktail di eleganza e sportività, l’abitacolo della Maserati Quattroporte offre parecchio spazio per le gambe anche per chi viaggia dietro, tuttavia il posto centrale del divano è sacrificato rispetto agli altri due; fra gli optional c’è la coppia di poltrone posteriori singole, che, però, fanno rinunciare allo schienale frazionato e reclinabile (che, all’occorrenza, permette di ampliare il baule). La larga quanto essenziale consolle è dominata dallo schermo tattile che serve anche il navigatore (di serie) e offre correttamente a portata di mano i comandi del “clima”. D’effetto anche il cruscotto, corredato di uno schermo centrale a colori ad alta definizione che mostra le informazioni di contorno.